“Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.” Italo Calvino

Gifflenga (Bl) - Caso "Piro" Premar - Le Associazioni rispondono al Sindaco

Al Sindaco del Comune di Gifflenga (BI),
dott.ssa Elisa Pollero
email: gifflenga@ptb.provincia.biella.it

A seguito della risposta del 19 maggio del Sindaco di Gifflenga alla lettera pubblica sul “PIRO” Premar, le associazioni, comitati e movimenti firmatari presentano le seguenti osservazioni e richieste di chiarimento:
1) Desta perplessità il passaggio in cui il Sindaco afferma di non aver voluto informare la cittadinanza, per non creare "inutili allarmismi". Ci si augura che il Sindaco non consideri come "inutili allarmismi" anche l'iniziativa di comitati e associazioni che, in mancanza di informazioni da parte dell'amministrazione, hanno ritenuto opportuno informare la popolazione anche attraverso la pubblicazione di una lettera al Sindaco.
2) Il Sindaco scrive che l'impianto si avvale di una "nuova tecnologia", riferendo dell'impossibilità di visitare altri impianti simili, senza specificare che, al di là di particolarità progettuali sottoposte a brevetto, il principio di funzionamento è quello di un impianto a pirolisi di materie plastiche con torcia di sicurezza. Impianti simili da visitare non ve ne sono perché, ovunque sono stati presentati, hanno incontrato la ferma e immediata opposizione delle amministrazioni comunali e poi la bocciatura o il rinvio a valutazione di impatto ambientale a causa dei tanti potenziali problemi che possono comportare anche a livello ambientale, determinando spesso il ritiro da parte del Proponente. La pirolisi è vecchia di decenni e non ha mai preso piede in Italia e nel mondo, nonostante alcuni miglioramenti tecnologici, anche per la sua intrinseca potenziale pericolosità a diversi livelli.
Essa viene usata principalmente nell'ambito della raffinazione degli idrocarburi ed in alcuni laboratori di ricerca, sempre su piccola scala.
3) Nella relazione ambientale (pag.6) è citata esplicitamente una fase sperimentale. Nel progetto è indicato dove è stata realizzata tale sperimentazione ? Con quali risultati in termini di qualità del prodotto e delle emissioni rilevate ?
4) Nella risposta del Sindaco si cita un’istanza di “brevettazione”. Qual è il numero del brevetto ? Dove è stato depositato ?
5) Il progetto rientra nella categoria di quelli da sottoporre a V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale) ?
6) Riguardo l'incontro con la Premar che il Sindaco avrebbe proposto senza che, a suo dire, il Presidente del Comitato La Salute Innanzitutto abbia dato riscontro, forse il Sindaco si riferisce all'incontro concordato per il 20 aprile alle 14.30 presso l'Ufficio Tecnico di Gifflenga (prot. n°334 del Comune di Gifflenga) a cui il Comitato si è presentato con due membri, uno dei quali aveva preso appositamente un giorno di ferie dal lavoro, riscontrando però l'assenza sia della Premar sia della “dettagliata relazione sull'impatto ambientale dell'impianto" che il Proponente doveva fornire nell'occasione e che invece, ben lungi dall’essere dettagliata, il Proponente ha fornito  successivamente. Non solo: già la settimana precedente, il 13 aprile, un membro del Comitato,
convocato presso l’Ufficio Tecnico per ricevere copia della parte ambientale del progetto, era dovuto tornare a casa senza alcun documento e, non avendo competenze tecniche in merito, non aveva potuto chiedere chiarimenti alla ditta che era lì presente senza che il Comitato fosse stato preavvisato.
Nonostante tali premesse, si rimane comunque disponibili ad un incontro con la ditta, auspicando che in tale occasione vengano fornite, contrariamente a quanto contenuto nella relazione ambientale, informazioni realmente utili. Si ritiene in ogni caso maggiormente utile e urgente la convocazione, da parte del primo responsabile della salute pubblica che è il Sindaco, di un'assemblea pubblica in cui il Proponente illustri l'impianto e le associazioni, comitati e cittadini possano formulare domande e richieste di chiarimento.
7) Riteniamo non corretto che, a seguito della richiesta di accesso agli atti da parte del Comitato La Salute Innanzitutto, si sia sostanzialmente lasciato decidere alla Premar cosa poteva essere reso pubblico e cosa invece doveva rimanere riservato. Il Comune, infatti, ha ritenuto accettabile una relazione ambientale generica e del tutto priva di elementi essenziali come la dimensione dell'impianto, i quantitativi giornalieri di materiale in ingresso, le temperature di esercizio, ecc.
I soggetti firmatari invitano dunque il Sindaco di Gifflenga a riflettere sulla necessità di un diverso approccio in quanto, come il saggio proverbio ci ricorda, “il giudizio sulla qualità di un vino non va demandato all'oste”.

28/05/2016

AIF AmbientInForma
CARP (Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte)
Novara Onlus
Coalizione Sociale Biellese
Comitato La Salute Innanzitutto
Comitato NO Piro di Borgofranco d’Ivrea
Depiriamoci – NO Piro Biella
Dr. Graziano Piana, rappresentante ISDE-International
Society of Doctors for the Environment – ITALIA
Emergency Biella
Legambiente Biella – Circolo “Tavo Burat”
MoVimento 5 Stelle Piemonte - Gruppo di Cossato

Castelfranco Emilia - La Mafia Grigia - 22 Maggio 2016






Nell’immaginario di AIF , Ambientinforma , la giornata del 22 Maggio appena trascorsa , era paragonabile a quella di un pittore che   immagina il quadro nella mente,  ma che  spesso con la mano non riesce a tradurre ciò che occhi e cuore vorrebbero , ieri invece per magia il quadro immaginato si è realizzato , i colori si sono amalgamati  e l’opera è volata sulla tela tanto che alle 20,30 nessuno si era accorto del tempo trascorso , e 4 ore a parlare di illegalità a tutti parevano all’inizio problematiche.
Cosa è emerso dalle parole degli ospiti , che  il comportamento  illegale / mafioso  si è modificato nel corso del tempo , la nostra terra è diventata luogo di conquista economica , di riciclaggio , di accondiscendenza bonaria , la mafia stessa non è più quella dell’immaginario collettivo, ma si veste con menti raffinate , con movimenti spesso di opere e non di capitali , non appare se non marginalmente l’intimidazione , ma si usa il territorio per riciclare il denaro spesso sepolto sotto terra nel sud ( denaro che puzza di muffa ).
È la capacità di insinuarsi nella vita quotidiana , di apparire fragile , insicura , bonaria , carezzevole , di attrarre le simpatie o l’indifferenza , di fare affari con tutti , Comuni compreso , che ha reso un rapporto familistico tipico della nostra terra , accondiscendente con  un rapporto malavitoso, tanto che ad essa ti rivolgi per avere il maltolto, il milione di euro in contanti , vedi processo Aemilia  .
I relatori hanno identificato la Mafia Grigia ,come quella zona di mezzo tra la legalità e l’illegalità , nei trasporti , nel movimento terra , nelle cave , nelle false cooperative , nelle false associazioni , nell’edilizia che appare e scompare ,una mafia intelligente che va a scuola e studia, quel cuscinetto tra il sistema democratico ed il cittadino , quell’area grigia che permette di interpretare  e di adattare la democrazia.
Come ha detto benissimo  l’ex Procuratore capo Zincani,  la società italiana deve modificare  il proprio rapporto con l’economia , deve cambiare profondamente se vuole risolvere i suoi problemi .
Possiamo affermare che quelle 4 ore  volate  con la bravura del giornalista Li Donni che ha saputo magistralmente porre l’obiettivo ogni volta sui temi attuali , hanno rappresentato un altro scalino per comprendere  quali rischi corre la nostra società se sottovalutiamo il problema o se si continua a pensare ai piccoli vantaggi personali rispetto ai beni collettivi .

Per AIF il presidente  Monfredini Roberto

UE : Nonostante due procedure di infrazione per violazione dei limiti sugli inquinanti atmosferici (PM10 e NO2), il Governo italiano sta giocando al ribasso. Lettera aperta ai membri del Governo.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro della Sanità
Al Ministro dell’Agricoltura
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Milano-Roma,  12 maggio 2016

DIRETTIVA NEC e POLITICHE URBANE

Egregio Presidente del Consiglio, Egregi Ministri,
il problema dell’inquinamento atmosferico che affligge molte città italiane rappresenta per i sindaci un tema di importanza primaria. Per questo motivo le città, con loro i sindaci, si impegnano al fine di ottenere il rispetto dei limiti indicati dalla Direttiva sulla Qualità dell’Aria Ambiente (2008/50/EC), in particolare adottando misure locali che riducano l’esposizione della popolazione agli inquinanti dell’aria nelle aree urbane. Oltre a un numero inaccettabile di morti premature all’anno a livello nazionale (35.000) l’esposizione agli inquinanti atmosferici porta con sé nascite premature e sottopeso, danni cognitivi per i bambini, asme, tumori, allergie, patologie respiratorie, infarti, ictus, diabete, demenza precoce. Oltre a danni ai monumenti e al costo collegato al solo danno sanitario che è di circa il 5% del nostro PIL, la cattiva qualità dell’aria in Italia è causa di circa 14 milioni di giorni di lavoro persi all’anno.
In questo contesto, tuttavia, nella consapevolezza che le misure locali sono molto rilevanti ma non sufficienti, emerge l’importanza cruciale dell’impegno, da parte del Governo, di riduzione delle emissioni a livello nazionale e, in particolare, di quelle emissioni di larga scala che, interagendo con gli inquinanti prodotti localmente nelle città, sono capaci di peggiorare molto la qualità dell’aria che respirano gli abitanti delle aree urbane.
Proprio a questo riguardo Vi scriviamo sapendo che in queste settimane il Governo è impegnato in una trattativa europea di grande rilevanza per i prossimi decenni, riguardante la revisione della Direttiva sui limiti nazionali di emissione (NEC), uno dei principali strumenti in Europa nella lotta contro l'inquinamento atmosferico. Oggi, l'Unione Europea sta cercando di individuare nuovi limiti per il 2020, il 2025 e il 2030 per gli inquinanti più pericolosi per la salute e l'ambiente: le polveri sottili (PM2.5) e gli ossidi di azoto (NOx), l’anidride solforosa (SO2), i composti organici volatili (VOC), e infine, ma non di minore importanza, l’ammoniaca (NH3) e il metano (CH4).
Sappiamo anche che l’Italia sta opponendo al programma di riduzione delle emissioni proposto dalla Commissione e dal Parlamento europeo la richiesta di ridurre in maniera drastica il livello di ambizione nazionale e quindi l’efficacia della Direttiva per il nostro paese, ostacolando altresì nei fatti il raggiungimento di un accordo a livello Europeo. L’Italia chiede in questi giorni di ridurre addirittura dell’8% l’obiettivo nazionale di contenimento dei livelli di ammoniaca (ovvero del 14% invece del 22% entro il 2030), del 14% l’obiettivo di contenimento dei livelli per il particolato (PM 2.5) (ovvero del 40% invece del 54% entro il 2030) e di escludere a titolo definitivo dalla direttiva il metano, un inquinante precursore dell’ozono che affligge tante città dell’area padana, ma non solo, nel periodo caldo.
Senza obiettivi ambiziosi a livello nazionale, orientati innanzitutto a ridurre nel più breve termine il gravissimo danno sanitario derivante dall’inquinamento atmosferico, le città italiane non saranno in grado di ottenere una qualità dell’aria accettabile per i loro cittadini.
Calcoli basati sui dati di valutazione di impatto della Commissione Europea dimostrano che la differenza tra le posizioni in sede Europea di Commissione/Parlamento, da un lato, e del Governo italiano dall’altro si tradurrebbe in circa 15.000 morti premature aggiuntive nel nostro paese al 2030. Morti che, in grandissima proporzione, saranno riconducibili alle aree urbane.
Più di 3000 di queste morti aggiuntive sono legate, per esempio, all'indebolimento degli obiettivi di riduzione dei limiti per l'ammoniaca, rilasciata per più del 95% dal settore agricolo. In particolare i dati indicano che il 95% delle emissioni di ammoniaca di origine animale, che a loro volta rappresentano il 70% delle emissioni di ammoniaca a livello nazionale, provengono da una quota pari al 5% delle aziende agricole.
E’ chiaro dunque, in questo settore, che pochi soggetti hanno la capacità di contribuire molto alla qualità dell’aria a livello nazionale ed è importante che siano coinvolti nello sforzo.
L’attuale posizione del Governo italiano si concretizza, al contrario, in una scelta che Vi chiediamo di modificare e che manda un segnale inappropriato, riducendosi nell’aperta protezione di settori che dovrebbero invece condividere lo sforzo, taluni dei quali oggi addirittura esclusi da ogni regolamentazione per le emissioni, a scapito della salute dei cittadini.
Non solo, politicamente, la posizione italiana rafforza e sostiene quella di altri paesi europei come Francia, Gran Bretagna, Spagna e Polonia che chiedono la revisione al ribasso degli obiettivi nazionali. Così facendo il Governo infligge agli italiani un doppio danno: a quello derivante dalle emissioni emesse sul proprio territorio si aggiunge infatti quello delle emissioni prodotte negli stati confinanti, come la Francia, che pure hanno un impatto sulla nostra salute.
Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri, Vi chiediamo oggi di modificare la posizione del Governo condividendo le richieste formulate dalla Commissione e dal Parlamento Europeo. In particolare Vi chiediamo di ritornare agli obiettivi di riduzione più ambiziosi dell’Annex II della Direttiva, ponendo limiti al 2025, evitando meccanismi di flessibilità che renderebbero la normativa difficilmente applicabile e reintroducendo il metano fra gli inquinanti regolamentati.
Perché, anche a fronte delle due procedure di infrazione europee pendenti per violazione dei limiti della qualità dell’aria, l’Italia dimostri impegno, senso di responsabilità istituzionale, rispetto delle leggi e dia la precedenza alla salute dei cittadini.
Distinti saluti,




       









CITTADINI PER L'ARIA Onlus
Via Lentasio 9 - 20122 Milano
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Medicina Democratica: LUIGI MARA E LA THYSSENKRUPP DI TORINO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Oggi si celebra il funerale di Luigi Mara, fondatore di Medicina Democratica quarant’anni fa insieme al prof. Giulio Maccacaro;
Oggi è uscita la sentenza definitiva della Corte di Cassazione di condanna degli imputati della ThyssenKrupp. 
Luigi Mara ha finalmente avuto ragione. Occorre dedicare a lui questa sentenza e questa vittoria.  Sono passati quasi 8 anni dall’inizio del processo  con l’accusa di omicidio doloso da parte del Procuratore della Repubblica Raffaele Guariniello. Successivamente la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha derubricato l’omicidio doloso in omicidio colposo, pur mantenendo elevate le pene.
In tutto questo Luigi Mara ha avuto una gran parte, con l’aiuto di altri esperti di Medicina Democratica (Thieme e Colombo) ha prodotto un grosso dossier su tutta la vicenda Thyssen, esponendola puntualmente davanti al Tribunale di Torino. Questo grande lavoro si è aggiunto a quello del Pubblico Ministero e degli  altri consulenti   che è stato in grado di provare la fondatezza delle accuse arrivando alla sentenza finale della Cassazione di ieri in tarda serata. Si consideri che Medicina Democratica è l’unico ente collettivo che è rimasto nel processo fino alla fine, mentre tutti gli altri, enti pubblici e sindacati, hanno accettato una transazione che li escludeva.
Diciamo ancora una volta finalmente e diciamo ancora una volta grazie a Luigi Mara.
Grazie Luigi, il tuo lavoro è servito. Tutti i processi nei quali ti sei impegnato a partire dal primo, ormai lontano nel tempo, contro il Petrolchimico di Marghera hanno portato ad una  maggiore determinazione nei famigliari delle vittime e in tutti coloro che lottano per eliminare la nocività nei luoghi di lavoro e nell’ambiente; a richiedere giustizia, sempre e comunque, nonostante i tempi lunghi e le difficoltà di ogni tipo; non solo, ma hanno aumentato anche  fra i cittadini una la presa di coscienza dei diritti, in particolare, quello costituzionale di tutela della salute.  

Milano 15 maggio 2016


La scomparsa di Luigi Mara fra i fondatori di Medicina Democratica

Aif vuole ricordare la scomparsa di Luigi Mara , fondatore di Medicina Democratica insieme a Maccacaro, con una sua citazione :

....NON E' DATA PREVENZIONE,
E CIOE' SALUTE E AMBIENTE SALUBRE, SENZA PARTECIPAZIONE............LA  LOTTA METTE IN DISCUSSIONE IL POTERE, E QUESTO PRODUCE CULTURA E  ALIMENTA CONOSCENZE. SENZA DI ESSA, ANCHE LE COSE PIU' PREGEVOLI  RESTERANNO UN MERO FATTO VERBALE ..............."   
Mara Luigi

Molti non conoscono il mondo sotterraneo  che esiste nella lotta per la tutela della salute.
Spesso questi eroi restano nell'ombra per tutta la vita. la loro presenza tuttavia è indispensabile perchè difende tutti , di qualsiasi fede o religione , partito  o estrazione sociale.
domani i funerali

La segretezza del TTIP ha un motivo svelato : distruggere le tutele rimaste

Riceviamo e rilanciamo
Fino a ieri Europa e Stati Uniti hanno discusso il TTIP (Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti) a porte chiuse e in gran segretezza.
Questo nonostante le proteste di milioni di persone, preoccupate che l’accordo potesseaggirare le norme europee basate sul “Principio di Precauzione” in base al quale prima di immettere un prodotto sul mercato, deve esserne provata lasicurezza per la salute umana, ambientale e animale.
Di questo principio, che oggi protegge 500 milioni di cittadini europei dagli OGM e dalla carne trattata con ormoni, non c’è traccia negli accordi!
I nostri timori hanno avuto conferma! Greenpeace Olanda ha avuto accesso a buona parte dei testi negoziali del TTIP: 248 pagine di documenti che dimostrano che avevamo ragione: le pressioni USA per aggirare le norme europee sono enormi!
Tutti i cittadini ora possono conoscere il contenuto del TTIP fino ad oggi rimasto segreto, ed attivarsi per bloccarlo subito.
Siamo in tantisimi in Europa ad opporci al TTIP! In Italia il 7 Maggio a Roma, ci sarà una grandeManifestazione Nazionale #STOPTTIP. Il ritrovo è alle 14.00 a Piazza della Repubblica
Ecco il comunicato di Greenpeace e il link per scaricare i documenti desecretati.

TTIP Leaks

Greenpeace Netherlands has released secret TTIP negotiation documents. We have done so to provide much needed transparency and trigger an informed debate on the treaty. This treaty is threatening to have far reaching implications for the environment and the lives of more than 800 million citizens in the EU and US.
Whether you care about environmental issues, animal welfare, labour rights or internet privacy, you should be concerned about what is in these leaked documents. They underline the strong objections civil society and millions of people around the world have voiced: TTIP is about a huge transfer of power from people to big business.
You can download all the documents below, as a whole and per chapter. For more background info on the content of these documents and TTIP in general, please check here. Press contacts can be found here